La giustizia italiana
Per venti anni sono stato responsabile di un’attività commerciale, ho fatto tante cause civili e ho sperimentato quasi tutto il Diritto Civile che è vasto e complesso. Ho sentito spesso politici, di tutti i partiti, parlare in modo generico di “ riforma della giustizia” e ora molti pensano che il Presidente faccia le leggi per se. Allora, si deve cominciare a fare le leggi anche per la gente. L’attuale governo, con la “mediazione civile e commerciale”, (dlgs. n. 28/2010) ha cercato di evitare che i processi civili si svolgessero nei tribunali.
Parte della riforma della Giustizia Civile, sembra fatta. Generalmente, le riforme dei politici, non rispecchiano quasi mai lo stato reale del paese. Staremo a vedere come funziona. Spesso le leggi sono interpretate in modo scorretto anche dai giudici e dagli avvocati. Non serve avere una laurea in Legge per capire come funziona la giustizia. Spesso c’è gente laureata che non capisce le cose.
I giudici vorrebbero servirsi della giustizia per cambiare la classe politica e far cadere i governi. I giudici in Italia, non sono autorizzati a fare leggi, devono solo applicarle, invece vogliono anche sostituirsi al Parlamento che ha il compito di fare le leggi. Alla gente basterebbe che applicassero le leggi in modo corretto e fossero puntuali con l’emissione delle sentenze. L’esame di diritto Costituzionale, l’hanno fatto anche loro e “mettono il becco” negli affari dello Stato, ma non si può dar credito ad impiegati che buona parte si è sempre comportata in modo irresponsabile nei confronti dello stato. Si prendano invece le proprie responsabilità. Questi soggetti fanno diventare lo Stato inadempiente nei confronti dei cittadini. Per questo motivo l’Italia in Europa non è ben vista. La giustizia mi fa vergognare d’essere italiano.
Chi non ha mai fatto cause, non immagina facilmente cosa succede nei Tribunali. La maggior parte della gente non lo sa. Per le regole europee, i processi devono avere durata massima di cinque anni con tre gradi di giudizio compresi. Nel Processo Penale, a mio parere, il reato deve essere estinto se lo Stato non è in grado di adempiere la sua obbligazione vale a dire di portare a termine il processo nei cinque anni, andando “fuori termine” con le regole europee. Almeno per i reati di scarsa importanza.
Nei Tribunali italiani le cause, sia Civili sia Penali, non si svolgono nei termini di cinque anni prescritti dalle norme europee. La maggior parte delle cause è soggetta ad errori giudiziari e i giudici non hanno nessuna responsabilità! Nel Civile i tempi sono più lunghi, perché i processi sono molto più complicati e i giudici e gli avvocati di solito non hanno una buona preparazione commerciale. In questo settore ci sono tanti errori, perché la legge non è applicata in modo corretto e la causa spesso è una truffa a danno delle parti.
Il “processo breve” di cui oggi si parla, è una barzelletta, è stata accorciata di soli sei mesi, la prescrizione del reato. In pratica nulla, in confronto alla durata dei processi italiani. I reati in Italia, hanno termini di prescrizione diversi, in base al tipo di reato. E’ il niente del niente, ma comprende la riforma della magistratura, anche se a qualcuno può non piacere.
Nel processo civile, ci sono i maggiori ritardi. Il record dei fannulloni si trova in questo settore. Una Causa Civile, a me è durata cinque anni per il primo grado di Giudizio. Speravo che fosse finita lì, ma il Giudice istruttore non ha saputo leggere i dati di una perizia fatta dal suo perito di fiducia e ha sbagliato i conti. Mi ha liquidato solo la metà di quello che mi spettava. Per colpa sua, ho dovuto fare Appello, che ci sarà fra cinque anni ancora… Se non si accorgeranno dell’errore, si dovrà ricorrere in Cassazione. Poi si deve fare un altro processo alla Corte Europea per i danni subiti nella causa. L’Europa chiederà di pagare i danni all’Italia. Lo stato, oltre agli stipendi, deve pagare anche gli errori dei giudici, perché? La giustizia è diventata una truffa ai danni dei cittadini. Siamo il paese della Giustizia negata un popolo senza diritti. La giustizia esiste a livello teorico, ma non pratico. Continuamente si cambiano e modificano leggi che non hanno la giusta applicazione o interpretazione.
Nel processo Civile, è stata introdotta la mediazione, ma conviene solo in certi casi. Si paga prima e si rischia di spendere soldi senza fare niente e poi si devono spendere ancora per fare la causa vera. In ogni caso, è sempre meglio di niente. I giudici ora lavorano meno, perché sono stati alleggeriti dei processi civili e i Giudici del Civile, si possono impiegare anche nel Penale. In tempo di crisi, si deve dimezzare anche lo stipendio ai giudici e utilizzare l’altra metà per pagare i danni che questi procurano allo stato.
I processi penali, si svolgono in modo superficiale e ci sono alcune cose da rivedere.
Nei Processi Penali italiani, si da troppa importanza alla “testimonianza indiretta”, al pettegolezzo e al sentito dire. Testimone, dovrebbe essere chi vede con i propri occhi e non chi vede con gli occhi di altri. Oggi, invece, sono indotti a testimoniare soggetti che hanno sentito dire un fatto da altri, ma non lo hanno visto con i propri occhi. Questi soggetti sono presentati ai Giudici come testimoni, alimentando il pettegolezzo e la maldicenza. La testimonianza di seconda mano, non dovrebbe essere considerata valida. Questo fenomeno, è più accentuato quando i Giudici e i PM sono donne. Possiamo cambiare questa giustizia? C’è anche un abuso del Processo Penale. In una querela, può capitare che ci siano reati di competenza del Tribunale sia del Giudice di Pace. A me è capitato di essere processato due volte per lo stesso “reato” (stupidaggini), sia nel tribunale sia dal giudice di Pace.
Nel nome dell’Indipendenza della Magistratura, si prendono in giro i cittadini. La magistratura è una casta che non ha rispetto della gente. Non so se sia malafede o ignoranza, o l’una e l’altra.
La Giustizia è un settore che non ha regole e i dipendenti fanno quello che gli pare, confidando nell’ignoranza della gente e nella clemenza dello Stato, tanto nessuno controlla e il polpaccio paga e tace.
Per gli addetti alla Giustizia, lo Stato è una mucca da mungere. Per lo Stato, le mucche da mungere sono le imprese del nord costrette ad andare ad Est per via delle estorsioni fiscali a cui sono soggette dallo Stato italiano per mantenere le caste dell’Italia. Le imprese devono chiedere prestiti in banca per pagare le tasse. Non lamentatevi poi se non danno soldi, quando si devono fare investimenti. Gli italiani devono emigrare per andare a lavorare nelle imprese italiane all’estero. Con tutte le imprese che si trasferiscono, in un futuro non lontano, i paesi dell’Est, diventeranno più ricchi dell’Italia grazie alle imprese italiane e alla scarsa lungimiranza della sua casta politica. I Magistrati percepiscono stipendi da dirigenti, ma sono semplici impiegati che approfittano della loro posizione. Molti fanno anche altri lavori. Nella seconda parte della Costituzione che riguarda la Magistratura, Articoli da 101 a 110 si devono inserire norme di comportamento dei Magistrati verso lo Stato. Si deve organizzare la Giustizia. Questo settore si trova in uno stato confusionale che crea disagio e frustrazione ai cittadini che devono servirsene.
Ai tempi d’Internet, le Leggi e i Codici sono accessibili a tutti e si possono allestire Tribunali popolari anche Via Internet. I fascicoli, si fanno nelle cartelle dei computer… C’è un libro che descrive la situazione della Giustizia italiana con i relativi costi e lo consiglio a tutti quanti: “Magistrati, l’ultracasta”. C’è anche la storia di un giudice che è andato con un minorenne, una bravata costata allo Stato settanta miliardi!
Una riforma della giustizia, deve tenere conto della gente reale del paese ed essere al servizio dei cittadini e non fornire privilegi esclusivi ai lavoratori di questo settore. Si deve diminuire anche il personale in vari apparati, tipo il CSM. La giustizia italiana è fallita.
Le varie caste che si sono formate in questo paese, costituiscono apparati di lavoratori privilegiati a danno degli altri: le imprese. Nei confronti delle imprese, si fanno solo estorsioni fiscali e multe, per costringerle ad emigrare. Sono lavoratori anche loro, ma non hanno nessun tipo di tutela. Falliscono e sono espropriati di tutto. E’ inutile piangere, se le mucche sono scappate. Questo stato di cose, sta distruggendo il suo sistema d’imprese e la crisi c’entra poco. I danni a questo paese li fanno quelli che vogliono mantenere a tutti i costi, i diritti e i privilegi acquisiti, come i sindacati che per proteggere alcuni lavoratori, mandano gli altri in fallimento e tutte le altre caste. Non vi vergognate a far crescere i vostri figli in un paese del genere?
La Cina e il computer hanno cambiato il mondo. Il mondo l’hanno cambiato i giovani e i comunisti. La casta della giustizia e i sindacati in Italia fanno finta di non capire. Il lavoratore cinese lavora anche per un euro il giorno. E’ stata introdotta la concorrenza anche nel mondo del lavoro, ma il sindacato cerca ancora di difendere i diritti acquisiti. Sarebbe da incrementare il lavoro artigiano, commerciale e autonomo, non il lavoro dipendente e la cooperativa, il cancro vero di questo paese, perchè fa chiudere le attività autonome esistenti.
A.F.B.
[…] delle imprese, in un’economia di libero mercato. Anzi, si può affermare che sono i dipendenti pubblici a costringere le imprese ad emigrare e fare in modo che la gente comune perda il lavoro. Per quale […]