Fiere a luci rosse

Negli anni Novanta, per quattro anni, ho affittato uno stand alla fiera di Modena, e ho esposto attrezzature per la casa. In questa fiera, non ero molto presente, preferivo andare a visitare la cattedrale, uno straordinario esempio d’arte romanica o la Galleria Estense. Avevo deciso di partecipare a quella Fiera, perché volevo capire per quale motivo, un giovane romagnolo, che frequentava la città, era morto di un virus misterioso. Più del commercio, mi attraeva l’arte e le fiere, rappresentavano un motivo di studio più che di guadagno, erano un pretesto per conoscere le città, l’arte, i costumi del luogo, ma stranamente, qualcuno mi chiedeva se avessi delle idee nuove per fare business; questa, è una città, dove la gente mette al primo posto il successo economico. La fiera del 25 aprile, era molto frequentata dal pubblico.

Modena è un territorio agricolo, industriale, commerciale, molto attivo in tutti i campi, è la città emiliana che nel dopoguerra, ha avuto il maggior sviluppo economico nell’industria e nell’artigianato, tradizionalmente favorito anche dai duchi Estensi. Le imprese, si sono specializzate in diverse tipologie di produzione, integrando spesso vari campi economici. A Modena, sono state create: la più grande fabbrica di figurine del mondo, l’auto sportiva più conosciuta e altre di lusso.  […]

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SVIZZERA, simbolo di civiltà e DEMOCRAZIA

Nella ricca e civile Svizzera, contrariamente a ciò che accade nel nostro paese, c’è un gran rispetto per il popolo, la democrazia e la Costituzione. L’ultimo referendum in materia d’immigrazione, lo ha ampiamente dimostrato. La maggioranza della popolazione svizzera, col referendum, ha deciso di regolamentare i flussi migratori, mentre in Italia, i partiti politici, preferiscono evitare i referendum, perché temono che il popolo si possa esprimere contro gli interessi di poteri forti a cui sono assoggettati i gruppi politici. Un paese civile, non può restare indifferente al fenomeno dell’immigrazione, in un periodo in cui, gli stati non riescono a provvedere ai bisogni primari della propria popolazione.

Lo stato italiano, è razzista, discriminatorio e oppressivo con i suoi abitanti, ma è più tollerante con gli immigrati. La Repubblica democratica, in Italia, si sta trasformando in una dittatura comunista, il presidente si comporta come un dittatore per imporre al governo il partito politico a cui appartiene, opprimendo il cittadino e privandolo dei diritti individuali e costituzionali; lo stato, non da lavoro, e nello stesso tempo impedisce alla gente anche un lavoro autonomo, ostacolando le persone con l’oppressione fiscale, e di conseguenza, anche l’immigrazione, costituisce un’emergenza, se l’immigrato, non lo fanno lavorare, è costretto a dipendere dalla malavita. In Italia, non c’è lavoro sia per gli italiani sia per gli immigrati, e nelle istituzioni, non importa niente a nessuno. Chi ha occupato le istituzioni italiane negli ultimi venti anni, ha commesso soltanto abusi di potere. La Costituzione italiana è violata dagli uomini che dovrebbero farla applicare. Questo comportamento criminale dei burocrati che hanno occupato lo stato, sta creando disoccupazione e miseria, a causa di estorsioni a cittadini e imprese, per far fronte a stipendi e pensioni del personale statale che la maggior parte di loro percepisce anche senza aver versato i contributi.   […]

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