Malatesta e Montefeltro
La Provincia di Rimini, si è formata nel 1992, dividendosi da quella di Forlì. Nel 2009, ha ampliato il suo territorio sul versante Marchigiano, inglobando sette comuni dell’alta Valmarecchia. Con il referendum del 2006, l’ottanta per cento degli abitanti, dei comuni marchigiani di Casteldeci, Maiolo, Novafeltria, Pennabilli, Sant’Agata Feltria, Talamello, San Leo, in provincia di Pesaro-Urbino, si è dichiarata favorevole a far parte della nuova provincia di Rimini che ora conta circa 330.000 abitanti. (Continua…
Rimini, ha sempre avuto vocazione turistica a carattere internazionale grazie all’iniziativa e alla capacità imprenditoriale dei suoi abitanti. Lungo i trenta chilometri di costa, fin dall’inizio del secolo scorso, ovunque, sono sorti alberghi e strutture turistiche. Rimini, è seconda al mondo, dopo la California, come numero d’alberghi diventando la capitale europea del turismo balneare. E’ un turismo per tutti, per i giovani e per le famiglie, con strutture per ogni richiesta, luoghi di ritrovo, discoteche per ogni esigenza, e ci sono anche quattro alberghi a cinque stelle e il Grand Hotel a cinque stelle di lusso, centri per congressi, terme, campeggi… Questo comprensorio, può servire come esempio di sviluppo turistico per altre zone d’Italia, anche se ai giorni nostri, è sempre più difficile organizzare progetti. L’eccessivo costo dell’apparato statale, e l’enorme debito pubblico accumulato dall’Italia, è conseguenza di un’eccessiva pressione fiscale da non permettere di sviluppare alcuna iniziativa e le imprese private ormai lavorano solo per pagare tasse d’ogni genere. Molti imprenditori della zona sono andati a creare complessi turistici in altre zone del mondo.
Il clima di questa provincia, con il mare e le colline, è simile a quello della Costa Azzurra. Sulle colline, poste fra le vallate dei fiumi Conca e Marecchia, c’è l’agricoltura, con la coltivazione della vite, le olive, il grano, gli ortaggi, il foraggio per il bestiame che produce pregiati formaggi. Le vallate sono attrezzate con piste ciclabili che permettono l’escursione nei luoghi e la visita di borghi e castelli medievali.
Il limite dell’economia turistica in questa zona, è la stagionalità, la breve durata, limitata a soli tre mesi l’anno, ma il polo fieristico e congressuale, contribuisce all’incremento dell’attività alberghiera anche fuori stagione e i borghi medievali sulle colline attirano turisti anche nel periodo invernale.
Malatesta e Montefeltro, sono le signorie presenti nel medioevo e rinascimento sui territori di Rimini e Pesaro-Urbino ed è anche il titolo di un libro-guida turistico diffuso gratuitamente anche on-line dalla Provincia di Rimini, che comprende un po’ di storia e la descrizione di tutti i comuni e i luoghi turistici della nuova provincia riminese, sempre all’avanguardia anche nella promozione turistica.
Le due signorie di Rimini e Urbino, furono entrambe originarie del Montefeltro e rivali per l’espansione nei territori limitrofi che amministravano per conto della chiesa. I Montefeltro, dominarono fin dal 1100.
I Malatesta discendevano dalla famiglia dei Carpegna e avevano il territorio di Pennabilli e Verucchio e la media valle del Marecchia. Malatesta da Verucchio, guelfo, fu podestà di Rimini dal 1239 e morì nel 1312; il figlio Giovanni detto Gianciotto, nel 1258, uccise la moglie Francesca che apparteneva alla signoria da Polenta di Ravenna e il fratello Paolo sorpresi nell’adulterio. Dante, narra lo sfortunato amore nella Divina Commedia, nel V Canto dell’Inferno. La rivalità fra le due signorie si fece più aggressiva verso il 1450 con Sigismondo Pandolfo Malatesta, signore di Rimini e Fano, sempre in guerra con il Duca Federico da Montefeltro, entrambi vicari apostolici dello stato pontificio. Sigismondo, diventò signore di Rimini nel 1432, a quindici anni e come il duca Federico di Montefeltro, si serviva di soldati mercenari per campagne militari in altri principati conquistando fama e ricchezza.
Prima del Tempio Malatestiano, fra il 1437 e il 1446, Sigismondo, progettò il suo castello, concepito come fortezza militare e residenza e qui è scomparso nel 1468. Oggi il Castello, è sede di mostre e manifestazioni culturali.
Come gli altri principi del Rinascimento, anche Sigismondo, volle alla sua corte, grandi artisti quali Leon Battista Alberti, Matteo de’ Pasti, Piero della Francesca che lavorarono al tempio Malatestiano (Duomo) fra il 1447-1450 ispirandosi al mondo classico; la progettazione fu dell’Alberti che affidò l’esecuzione a Matteo de’ Pasti. All’esterno del Duomo, è stata terminata solo la facciata principale e quella laterale destra. Il tempio fu progettato per ristrutturare una chiesa gotica esistente e doveva ispirarsi ad un pantheon romano con una gran rotonda e una cupola grandiosa, dove Sigismondo voleva essere sepolto con la sua sposa Isotta, ma il progetto iniziale non fu mai portato a termine, per le disastrose vicende militari che lo vedevano coinvolto contro il Duca d’Urbino.
L’interno è stato ristrutturato per opera di Matteo de’ Pasti e Agostino di Duccio; ha una navata unica con sei cappelle laterali. All’interno del tempio, Piero della Francesca, eseguì un affresco col ritratto di profilo di Sigismondo, inginocchiato davanti a San Sigismondo di Lussemburgo che nel 1443 ne approvò la successione su Rimini. L’affresco ha un’importanza religiosa e politica. Sull’altare maggiore, è stato collocato un Crocefisso dipinto da Giotto fra il 1308-1312, nel suo soggiorno a Rimini.
I contrasti di Sigismondo col Duca Federico, per la conquista dei territori circostanti, durarono oltre venti anni. Federico, abile e fortunato condottiero, riuscì a conquistare la fiducia del Papa e i territori dei Malatesta mentre a Sigismondo restò solo Rimini, e a suo fratello fu assegnata Cesena e Bertinoro. La città di Cesena, fu concessa ai Malatesta, dopo la distruzione del 1377 e fu ricostruita anche l’antica Rocca. Oggi, al suo interno è stato allestito anche il museo della civiltà contadina. Cesena, dal 1429 con Malatesta Novello, attraversò un periodo di pace e prosperità e furono eseguite varie costruzioni edilizie, la più importante, fu la Biblioteca Malatestiana. La signoria Malatestiana, rimane a Cesena fino al 1465 con la morte di Malatesta Novello, poi, ritornerà la dominazione pontificia e non avrà più una vita politica autonoma. Nel 1500, Cesare Borgia, fece di Cesena la capitale del suo ducato di Romagna e conquistò Rimini, che ritornò in seguito allo Stato pontificio nel 1528.
I Montefeltro. Il capostipite dei Montefeltro, fu Antonio, discendente dalla dinastia dei Carpegna.
Montefeltro, in altre parole, Mons Feretrus era la zona di San Leo che ha preso il nome dal tempio dedicato a Giove Feretrio in quella zona. Il figlio Montefeltrano, consolidò il nome e prestigio della casata espandendola fino ad Urbino. Diventarono conti d’Urbino, ma vissero a San Leo. Guido I da Montefeltro, detto il vecchio, nacque a San Leo nel 1255. Dante, nella Divina Commedia, lo colloca all’Inferno nell’Ottava bolgia. Guidantonio, dopo la morte del figlio Oddantonio, riconosce legittimo erede, Federico, suo figlio naturale, abilitandolo a succedere al padre nel possesso dei territori feudali.
Nel 1439, il conflitto fra Malatesta e Montefeltro, si era inasprito. I Malatesta occuparono tre castelli dei Montefeltro. Federico occupò Tavoleto, feudo dei Malatesta. Nei conflitti fra Malatesta e Montefeltro, si distinse il giovane Federico da Montefeltro dai quali usciva sempre vittorioso. Riuscì anche ad occupare l’inespugnabile rocca di San Leo che consolidò la sua fama di condottiero e convinse Sigismondo a restituire i castelli che aveva conquistato. Federico divenne un abile capitano d’eserciti, e nel Ducato istituì anche una scuola di guerra. Federico, con i suoi eserciti mercenari, combatteva anche per altri principi e grazie alle sue fortune militari, iniziò la costruzione del Palazzo Ducale, concepito come fortezza militare, chiama a corte artisti e letterati, fra i più grandi del Rinascimento italiano e d’Europa e Urbino diventò uno dei centri più importanti del Rinascimento italiano. Federico morì a sessanta anni, ma il giovane figlio, impotente non fu all’altezza del padre e terminò l’afflusso di ricchezze verso la città Stato che si era formata ad Urbino portandola lentamente alla decadenza. Il declino d’Urbino iniziò nel 1523, col trasferimento a Pesaro del capoluogo dei territori pontifici.
La signoria dei Malatesta, e tutte le altre che c’erano in Romagna, furono soppresse da Cesare Borgia, figlio del Papa Alessandro VI, nel 1500. Con la morte del Papa Borgia, nel 1503, la chiesa riprenderà i suoi territori per amministrarli direttamente per altri 350 anni, fino all’Unità d’Italia.
Questa breve sintesi, non esaurisce le ben più complesse vicende storiche avvenute in questo periodo.
Lo scrivente, ha soggiornato a Rimini venti anni, dove ha svolto diverse attività; la Provincia di Rimini, con quelle di Forlì-Cesena e Ravenna, formano la Romagna che è stata unita all’Emilia, ma non ha avuto lo stesso sviluppo dell’Emilia e a parere dello scrivente la Romagna è più simile alle Marche ed è stato un errore storico il matrimonio della Romagna con l’Emilia e sarebbe stata più compatibile con la regione delle Marche.
Nella foto in alto, il Tempio Malatestiano, e sotto, l’affresco di Piero della Francesca con Sigismondo davanti a San Sigismondo.
[…] d’attrezzature per la pulizia. E’ indicata per uso domestico, alberghi, negozi, uffici, comunità. Si può utilizzare tutti i giorni al posto della normale scopa. E’ più vantaggioso rispetto ad […]
[…] e da un completo d’accessori per tutti i problemi di polvere degli ambienti domestici e uffici, alberghi, comunità varie. C’è il battitappeto, un accessorio opzionale, che lavora con un motore […]
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[…] del formaggio di Fossa a Sogliano, è presente nel Medioevo e Rinascimento al tempo della signoria Malatesta di Rimini. Altri marchi D.O.P. in Romagna sono “olio extra vergine d’oliva di Brisighella” […]