Il Lido di Dante Alighieri
Nel nome di Dante Alighieri, in Romagna, ci sono sempre state polemiche e discussioni per diversi motivi. L’ultimo Lido nato a Ravenna, è stato dedicato al sommo poeta e ha causato polemiche e speculazioni varie con gli amministratori della città. A Lido di Dante, da quaranta anni, in una sola parte della spiaggia, si pratica un turismo di tipo naturista che piace molto alla clientela tedesca e ad altri popoli europei. Non ci sono alberghi, c’è qualche appartamento, il campeggio e l’area attrezzata per i camper. I tedeschi, con moglie e i figli, sono abituati a frequentare le spiagge naturiste d’Europa, dove tutta la famiglia prende il sole senza vestiti, ma gli attuali amministratori di questo territorio, cercano di cacciarli dalla spiaggia naturista romagnola, mettendo “i bastoni fra le ruote”, perché non è redditizio per le voraci casse comunali sempre a caccia di soldi e la spiaggia naturista di Lido di Dante, è diventata un pretesto per questo scopo.
Il turismo, agli amministratori locali di questa città, non è mai interessato e i risultati si sono visti. Oltre a danneggiare il turismo, recano danno anche alle attività commerciali collegate al settore del turismo, con un atteggiamento perdente e negativo, che vorrebbe il guadagno per le sole amministrazioni pubbliche, ma non per gli operatori del settore che svolgono in zona il loro lavoro. L’atteggiamento degli amministratori locali è orientato a far perdere il lavoro agli operatori commerciali e a cessare le attività collegate al turismo.
Ravenna, è sempre stata dominata da preti e comunisti, in questa città, non si è sviluppato nemmeno il Rinascimento, a causa del dominio dei preti. Nel Rinascimento, Ravenna era l’ultima provincia dello Stato della Chiesa. La gente qui è molto chiusa ed è vittima di ogni genere di abuso prima dei preti, poi successivamente dei comunisti. Ravenna è una città più chiusa rispetto le altre della Romagna, collocate lungo la via Emilia, anche per la mancanza di collegamenti importanti. La gente che al mare prende il sole senza costume, può essere scomoda anche per i preti, ma per motivi morali. Ai tempi di Michelangelo, coprivano i nudi delle figure, dipingendovi le mutande, oggi invece, si potrebbe avviare in zona un’attività di tatuaggio sulle parti incriminate. I comunisti invece, sono a caccia di soldi facili.
Ravenna, non ha avuto nemmeno l’ università, come le altre città del Rinascimento e gli affaristi senza scrupoli, hanno sempre fatto affari d’oro, perché qui la gente è meno sveglia rispetto altre città e lascia correre più cose. Le facoltà presenti oggi, sono succursali dell’Università di Bologna, aperte ai tempi di Internet. Qui è stata portata l’industria chimica che sporca e inquina e causa l’incremento dei tumori e non si è ribellato nessuno e tutti fanno finta di niente. Porta soldi e lavoro, ma poi se la gente muore di tumore, chi se ne frega, si incrementano gli affari di un altro tipo di industria, quella dei malati. Ci sarebbe da augurarsi che la crisi economica spazzasse via questo tipo di industria, meglio la disoccupazione del tumore.
In Romagna, si costruiscono continuamente i centri commerciali per favorire le cooperative rosse che vorrebbero provvedere a tutti i bisogni della gente, e questo sta bene agli amministratori comunisti il cui potere è basato sullo sfruttamento dell’individuo. In questo caso ci sarebbe da augurarsi che i centri commerciali chiudessero e che al loro posto fossero costruiti musei, ma la gente, ignara, continua a rifornirsi alla mangiatoia rossa. In Romagna, sono gli unici edifici dell’espressione architettonica moderna.
Per mantenere i privilegi e il lavoro degli amministratori parassiti, invece sono costretti ad inventarsi continuamente multe ed infrazioni. La multa, ormai è diventata un potente mezzo per fare quattrini e che garantisce posti di lavoro.
Il turismo naturista, è molto praticato sulle spiagge della Croazia, e in altri stati europei, ma a Ravenna è scomodo, in una città dove sono imposti più divieti, rispetto le altre città dell’Emilia.
Il naturismo, i “nudisti”, tanto per riportare un’espressione popolare, a Lido di Dante, è ostacolato in ogni modo perchè non è redditizio. Il Comune, non ha entrate da questa “struttura” e cerca di inventarsi le multe con pretesti vari senza trovare soluzioni positive. Ricordiamoci poi che all’Emilia, interessa il solo sfruttamento della regione Romagna e questa zona è sempre stata lasciata in disparte ed è rimasta sottosviluppata rispetto alle altre città dell’Emilia. La Romagna è stata unita all’Emilia dai politicanti rossi per il solo sfruttamento del territorio. Che piaccia o meno, le cose stanno a questo modo ed è giusto che la gente lo sappia. Lo sfruttamento della gente con la multa, da parte delle amministrazioni locali comuniste, non è nuovo nella provincia di Ravenna. Ricordiamoci che questa Provincia, con la zona di Imola, è una delle più multate d’Italia. Qui, la gente, con la multa ai semafori, viene indotta a commettere infrazioni per finanziare le casse comunali.
In molti semafori della provincia di Ravenna e della Romagna, hanno quasi annullato la presenza del colore giallo per fregare la gente che passa in quel momento. Dopo il verde, c’è un attimo il giallo per l’immediato passaggio al colore rosso del semaforo e se ti trovi a passare nell’attimo che scatta il giallo, sei già fregato, quindi, non c’è da meravigliarsi se si sono inventati le multe anche per la gente che prende il sole nuda in una spiaggia dove lo fanno già da quaranta anni. La bieca ideologia comunista, consiste nello sfruttamento delle persone, senza contropartita. Nel caso esista ancora qualcosa di buono e positivo per la gente deve essere annullato e distrutto, senza trovare soluzioni alternative, perchè non ne hanno le capacità e nemmeno la volontà. Il popolo deve essere sfruttato e tartassato, mentre i burocrati e i capi partiti vivono da re alle spalle dei fessi.
[…] più sfruttate con le multe. A Ravenna, i vigili urbani hanno provato a fare la multa anche ai Nudisti di Lido di Dante, ma i Nudisti hanno vinto la Causa. In Emilia, la Regione che comanda la Romagna, non sono stati […]
[…] della Regione, che improvvisamente, vorrebbe vietare anche l’area naturista che si trova a Lido di Dante, in provincia di Ravenna, da oltre quaranta anni, con la scusa che non ci sono i servizi, ma è […]