Minestra invernale
In biblioteca, le nostre nonne, tenevano il libro del romagnolo Olindo Guerrini che tutti avrebbero dovuto leggere: L’arte di utilizzare gli avanzi della cucina. Esso, potrebbe istruire a non sprecare il cibo e a fare una buona economia.
Tutti i cittadini del mondo, per un maggior senso civico, non dovrebbero buttare nella spazzatura, il cibo che rimane sulla tavola, dopo il pranzo o la cena. E’ una regola che può essere seguita anche dalle persone benestanti, che non sono state afflitte dalla crisi economica e spendono tanti soldi al supermercato. Nei locali pubblici invece, si devono fare delle distinzioni. Gli avanzi dei clienti, devono essere tassativamente eliminati. Il cibo, che resta sul tavolo di un ristorante, durante il pranzo o la cena, lo può portare via il cliente, perchè esso è già stato pagato, ma se rimane sul tavolo, il personale ha l’obbligo di buttarlo nell’immondizia. Chi mangia al ristorante, egli può chiedere al cameriere di incartare la rimanenza del cibo da portare via.
Nei ristoranti che ho frequentato per imparare a cucinare, ho visto lo stesso degli spechi che potrebbero essere evitati da chi ha la responsabilità di una cucina. C’erano alcuni cuochi che buttavano via i cappelletti o altro cibo preparato e non venduto; in questo caso, non é corretto gettare via il cibo, che potrebbe servire per i pasti del personale che lavora nel ristorante.
La cucina, che non è bene amministrata, rischia di fare fallire il ristorante. Ai giorni nostri, ci sono tanti costi anticipati che incidono sul corretto funzionamento di un locale pubblico, ed è diventato difficile in Italia gestire un ristorante che non ha sofferto di perdite economiche, anche se si trova in una posizione favorevole. Lo stato italiano oggi costringe tutte le imprese ad indebitarsi. In Italia, le aziende, invece di creare occupazione sono costrette ad indebitarsi per finanziare gli enti locali.
Generalmente, la gente, non si prende cura delle sofferenze degli altri e preferisce eliminare il cibo, piuttosto che trasformarlo o riciclarlo per i bisognosi. Sull’immondizia, per una maggiore giustizia sociale, le tasse dovrebbero essere pagate, secondo a quella che è effettivamente prodotta da ogni famiglia o ditta. L’Italia è un paese dove ci sono diversi livelli di burocrazia e si studiano continuamente nuove tasse su ogni cosa per il funzionamento di vari organi di governo e per pagare i salari e le pensioni privilegiate dei lavoratori pubblici, statali, regionali, comunali. Con la tassa sull’immondizia, si sovvenziona il Comune.
Gli avanzi della cucina d’ogni giorno, si possono riciclare e trasformare in altri piatti appetitosi.
Ai nostri giorni, invece finiscono fra l’immondizia, tonnellate di cibo, in un’epoca in cui milioni di persone muoiono ancora di fame. Un’ economia corretta deve iniziare dalle piccole cose quotidiane. L’economia della cucina, dovrebbe diventare un insegnamento delle scuole elementari.
Ad esempio, agli avanzi di riso col latte, le nonne, aggiunsero un uovo, un po’ di zucchero, il Marsala e ottennero le Frittelle dolci; invece, dal riso impastato con l’uovo e il parmigiano crearono le frittelle salate.
Alle rimanenze di riso ai funghi, ai piselli o al ragù, mescolando un uovo, mozzarella e del prosciutto cotto a dadini, si possono formare delle palline da friggere, come gli Arancini di riso.
Il riso con i piselli, se avanza, può essere utilizzato in sostituzione dell’orzo e dei ceci nella Minestra invernale nella ricetta alla fine. In questo caso, è sufficiente unirli alle verdure tre minuti dal termine della cottura.
L’economia, deve partire dalla cucina. Con i panettoni o i pandori che rimangono per le feste, si può preparare la Zuppa inglese o farcire con altre creme. Dal pesce alla griglia avanzato, si possono ottenere le crocchette di pesce, dalla carne lessata, le polpette. Altri suggerimenti, si trovano nel libro di Olindo Guerrini.
Ricette molto veloci, economiche e saporite, per chi ha poco tempo a disposizione, si possono preparare, anche quando rimane il brodo dei cappelletti e se non c’è il brodo, esso si può sostituire con l’acqua. I cappelletti che generalmente si preparano la domenica, si cuociono in brodo, anche quando si preparano asciutti. Dal brodo rimasto, si possono ottenere altre pietanze, come ad esempio una Zuppa invernale o il Risotto all’imolese.
Per le preparazioni, se noi utilizziamo verdura di stagione, prodotta nella zona di residenza, generalmente ha costi inferiori, rispetto a quella per tutte le stagioni che proveniente da paesi lontani. L’ideale, sarebbe fare uso di verdura nata nel proprio orto, ma chi non l’ha, egli può tentare di produrre la verdura nei vasi, sul terrazzo, oppure acquistarla direttamente la verdura dai contadini della zona, e avere la certezza dell’origine.
Ora, iniziamo a preparare, la Minestra invernale per quattro persone, una ricetta economica, semplice, facile e veloce che può essere preparata anche dai bambini.
Occorre la seguente verdura da lavare e tagliare a dadini: 200 grammi di verza, 300 di zucca, una cipolla, una costa di sedano.
In una pentola non troppo piccola, si mette a bollire due litri di brodo e la verdura tagliata a dadini, e quando comincia l’ebollizione, si cuoce per venti minuti, poi si aggiunge 300 g d’orzo, e si prosegue la cottura per altri venti minuti; prima di togliere la pentola dal fuoco, unire alla preparazione, 200 g ceci che avete già lessato in precedenza, cuocere ancora dieci minuti, spegnere e aggiungere due cucchiai d’olio extravergine d’oliva, aspettare ancora quindici o venti minuti, prima di servire, accompagnando con la formaggiera del parmigiano grattato a parte.
L’orzo della ricetta, se non è gradito, si sostituisce con il riso e i ceci, si possono lessare e conservare nei vasi, per l’inverno o usare anche per altre preparazioni.
Ingredienti in ordine decrescente. Due litri di brodo. Trecento grammi d’orzo. Trecento grammi di zucca. Duecento grammi di verza. Duecento grammi di ceci lessati. Una cipolla. Una costa di sedano. Due cucchiai d’olio extravergine. Parmigiano grattato.