Extra virgin on the ridiculous
Italian olive oil producers accused of fraud
Turin police investigate seven companies for allegedly selling oil of a lower quality as ‘100% extra virgin’
Top Italian olive oil producers are under investigation for allegedly passing off lower-quality products as “extra virgin”, raising fresh concerns about allegations of consumer fraud in the industry.
Turin police are examining whether seven companies – Carapelli, Bertolli, Santa Sabina, Coricelli, Sasso, Primadonna, and Antica Badia – have been selling virgin olive oil as 100% extra virgin.
According to allegations in Italian press reports, an analysis of samples from all seven brands found that they did not meet EU labelling rules for extra virgin olive oil.
One of the companies under investigation, Coricelli, said the inquiry was based entirely on taste tests by professional tasters that could not reliably discern whether the oil met industry standards.
“The protested batch, before being sold on the market, had been carefully analysed either by the company or independently recognised laboratories and all the analysis confirmed compliance to the quality standards,” Coricelli said.
The company promised to present the prosecutor investigating the case with counter-analysis to confirm that its behaviour was “fair and correct”. The other companies under investigation did not respond to requests for comment.
Extra virgin is the highest quality olive oil, and consequently the most expensive. It comes from the first press of healthy olives, and has a maximum acidity of 0.8%. Virgin olive oil, which is hard to find in a supermarket, is of a slightly lower quality, with a more acidic flavour, while plain olive oil is refined and often treated with chemicals and deodorised to mask the taste of rancid, spoilt oil.
It is not the first time that Italian olive oil has come under scrutiny. In 2012, Italian investigators looked into claims that some of the largest producers had adulterated domestic oil with less expensive imports from Spain, Greece, Morocco and Tunisia. There was also a case in which a major olive oil dealer, Domenico Ribatti, was jailed for trying to pass off Turkish hazelnut oil as olive oil.
The business of trying to pass off adulterated or misbranded oil and calling it “extra virgin” was chronicled in depth by the author Tom Mueller, who in his 2011 book, Extra Virginity, described how the product that is seen as key to healthy living and the Mediterranean diet, has long been a favourite object of fraudsters who take advantage of consumers’ ignorance about what extra virgin olive oil ought to taste like.
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“Olives are stone fruits, so extra virgin olive oil is like fresh squeezed fruit juice. It should be fruity, pungent, and bitter. Those are the indications of freshness, quality and health,” Mueller said.
The investigation unveiled this week, he added, reminded him of an old Italian expression: it was as if investigators had discovered hot water. “Anyone who knows anything about the industry knows there is a lot of this going on,” he alleged.
At the centre of the problem lies the immense market power of the sellers and the inaction of the Italian ministry of agriculture, Mueller said, despite allegations of problems in the industry that have made news for a decade or more.
The issue is a difficult one for consumers to navigate. Extra virgin olive oil is a major component of a healthy Mediterranean diet, and Mueller has a few tips for consumers, including looking for bottles with a best by date to ensure freshness.
He also recommends that consumers seek out a precise point of production on the label (not just an Italian flag) when they are buying extra virgin olive oil, and that they try to visit a vendor that performs stringent quality control on the oils it sells.
Also, choosing bottled oil that is sold in a dark glass in a quantity that you will quickly use is a good indicator, since high-quality oil can rapidly go bad after it is opened and stored in a hot or bright area.
www.theguardian.com
Extra vergine nel ridicolo
I produttori di olio di oliva italiani accusati di frode.
La polizia di Torino indaga sette società con l’accusa di vendita di olio di qualità inferiore come ‘100% extra vergine.
I massimi produttori d’olio d’oliva italiani sono sotto inchiesta per presunto abuso di prodotti di qualità inferiore come “extravergine”, sollevando nuove preoccupazioni circa le accuse di frode dei consumatori nel settore.
La polizia di Torino sta esaminando se, sette società – Carapelli, Bertolli, Santa Sabina, Coricelli, Sasso, Primadonna, e Antica Badia – stanno vendendo olio di oliva vergine come 100% extra vergine.
Stando a quanto riportato dalla stampa in Italia, l’analisi di campioni provenienti da tutti i sette marchi scoprivano che essi non soddisfacevano le norme comunitarie in materia di etichettatura per l’olio extra vergine di oliva.
Una delle società oggetto di indagine, Coricelli, ha affermato che l’inchiesta si è basata interamente su prove d’assaggio di assaggiatori professionisti che non possono discernere in modo affidabile se l’olio è idoneo alle regole di settore.
“Il lotto protestato, prima di essere venduto sul mercato, era stato accuratamente analizzato sia da parte della società o indipendentemente da riconosciuti laboratori e tutte le analisi hanno confermato la conformità agli standard di qualità”, ha detto Coricelli.
L’azienda ha promesso di presentarsi dal pubblico ministero che indaga il caso con le contro-analisi per confermare che il suo comportamento era “giusto e corretto”. Le altre società oggetto dell’inchiesta non hanno risposto alle richieste di commento.
L’Extra vergine è l’olio di oliva di qualità più alta, e di conseguenza il più costoso. Esso viene dalla prima pressione di olive sane, ed ha un’acidità massima dello 0,8%. L’olio di oliva vergine, che è difficile da trovare in un supermercato, è di qualità leggermente inferiore, con un sapore più acido, mentre l’olio di oliva normale è raffinato e spesso trattato con prodotti chimici e deodorato per mascherare il gusto di rancido, olio viziato.
Non è la prima volta che l’olio di oliva italiano è venuto sotto esame. Nel 2012, sostengono gli investigatori italiani, hanno esaminato che alcuni dei più grandi produttori hanno adulterato l’olio nazionale con le importazioni meno costose da Spagna, Grecia, Marocco e Tunisia. C’è stato anche un caso in cui un importante commerciante di olio d’oliva, Domenico Ribatti, è stato incarcerato per aver tentato di far passare olio di nocciola turca come l’olio d’oliva.
Il business di cercare di far passare l’olio adulterato o sottomarca e chiamandolo “extra vergine” è stata raccontato in modo approfondito dall’autore Tom Mueller, che nel suo libro del 2011 « Extra Verginità », ha descritto come il prodotto che viene visto come la chiave per una vita sana e la dieta mediterranea, è stato a lungo un oggetto preferito di truffatori che approfittano dell’ignoranza dei consumatori circa il sapore dell’olio extravergine d’oliva.
Inserzione
“Le olive sono drupacee e l’olio extra vergine di oliva è come succo di frutta spremuto freso. Dovrebbe essere fruttato, pungente e amaro. Queste sono le indicazioni di freschezza, qualità e salute”, ha detto Mueller.
L’indagine svelata questa settimana, ha aggiunto, gli ricordava una vecchia espressione italiana: era come se gli investigatori avessero scoperto l’acqua calda.
“Chiunque sappia qualcosa circa l’industria, sa che c’è una parte che sta facendo quello che sta succedendo”, ha affermato.
Al centro del problema, sta l’immenso potere di mercato dei venditori e l’immobilismo del ministero dell’agricoltura italiano, ha detto Mueller, nonostante le accuse di problemi del settore che hanno fatto notizia per un decennio o più.
La questione è difficile da governare per i consumatori. L’olio Extravergine di oliva è una componente importante di una sana dieta mediterranea, e Mueller ha alcuni suggerimenti per i consumatori, tra cui, guardare di bottiglie con una migliore data di scadenza per garantire la freschezza.
Egli raccomanda anche che i consumatori cercano in etichetta, un punto preciso della produzione, non solo la bandiera italiana, quando stanno comprando olio extra vergine di oliva, e che cercano di visitare un fornitore che severi controlli di qualità degli oli che vende.
Inoltre, è un buon indicatore, la scelta di un olio imbottigliato, che viene venduto in un vetro scuro, in quantità che sarà utilizzato rapidamente, dal momento che l’olio di alta qualità può rapidamente andare a male dopo che è aperto e conservato in una zona calda e luminosa.
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