Hesse, diario di viaggio 1901, Ravenna
Pioggia. Ho reso la prima visita all’antichissimo Battistero: i mosaici della sua cupola sono la prima importante testimonianza d’arte paleocristiana che vedo. Il Battistero, con questi mosaici, mi fa un’impressione enorme, indimenticabile. Il Duomo è nuovo, chiaro e sobrio; buono l’antico campanile. Nel palazzo arcivescovile ho visitato la deliziosa cappellina, con meravigliosi mosaici. Piove, la città mi si mostra nel suo aspetto meno ospitale, inoltre ho un terribile raffreddore; eppure questi mosaici mi procurano un piacere indicibile, e sono molto contento di essere venuto a Ravenna.
Incantevole il giardino dell’Accademia, con alloro, abeti e prato; come alcune piazzette con vecchi edifici grigi e cantucci romantici.
Nel convento di Classe, usato come museo, molto interessanti i reperti romani ed etruschi; poi una serie d’oggetti intagliati, in avorio, alcuni bei sigilli e resti dell’armatura di Teodorico, interessanti da un punto di vista ornamentale.
Poi San Francesco, col sepolcro di Dante! Ho visitato in pratica tutta la città.
Magnifico San Vitale, con ricchi mosaici; il coro, che n’è completamente coperto, fa un’impressione ricchissima e accecante, ma al tempo stesso grave. La chiesa sembra pericolante; dentro c’è anche acqua.
Accanto c’è la cappella di Galla Placidia, i cui mosaici sono, se possibile, ancora più ricchi, in particolare il bel mosaico dorato su sfondo blu. L’effetto singolarissimo di questi mosaici è dato in primo luogo dal contrasto tra lo stile arcaico, millenario, e lo splendore dei colori, pieno, ricco, nuovo, così da dare un’impressione d’indistruttibilità ed eternità.
Prima di mezzogiorno, ho visitato Sant’Apollinare Nuovo, dove le due grandi pareti della navata centrale sono coperte di mosaici su sfondo d’oro: una meraviglia! In Sant’Apollinare anche una cappellina con ritratto musivo di Giustiniano e bella sedia vescovile antica, in marmo.
Vicino, il Palazzo di Teodorico.
A mezzogiorno, forte temporale. Dopo mangiato, essendo spuntato ad un tratto il sole, sono andato a passeggio, per far asciugare i miei vestiti bagnati. Ho cercato un’altra volta San Vitale e ho lasciato che i mosaici facessero il loro effetto. Il conto dell’hotel si è rivelato clemente, contro ogni attesa. (Hotel Spada d’Oro. Non caro, ma nemmeno buono)
Nonostante il tempo avverso e le mie precarie condizioni di salute, conservo di Ravenna una grande, importante impressione. La città in sé è tacita, vecchia, interessante sotto molti punti di vista, per quanto ridotta e impoverita.